Siria e Ucraina-Le guerre dimenticate. Parte 1

Che polveroni si alzano quando qualcosa di grave come un attentato avviene a “casa nostra” (e per casa nostra intendo i cosiddetti paesi dell’Occidente come i paesi europei o gli USA). Tutti si chiedono se azioni come l’accoglienza dei migranti sia giusta o se l’organizzazione a livello europeo sia corretta. Ma molte volte dimentichiamo perchè molti di loro scappano dal loro paese o perché si radicalizzano e si estremizzano. In questa prima parte prenderemo in esame la situazione siriana.

Guerra civile e allo stesso tempo bombardamenti “a casaccio” (non hanno un vero obiettivo, cercano solo un capro espiatorio) sono messi in atto da parte dei paesi occidentali come USA e Francia oppure da paesi come Russia e Turchia. Ma perché essa è così importante tanto da meritare l’attenzione delle grandi potenze mondiali? Il territorio della Siria è prevalentemente desertico, ma allo stesso tempo è la riserva di 1/3 del giacimento di petrolio e metano mondiale. Per portarlo in Europa ci sono due vie: 1) circumnavighi il Medio Oriente passando per il canale di Suez (e quindi paghi); 2) passi direttamente per la Siria accorciando il tragitto. La Siria è quindi un rubinetto, se chiudi il rubinetto addio petrolio.

Dal punto di vista storico la Siria non è mai apparsa nella cartina geografica prima della fine della Prima Guerra Mondiale. Quel territorio fu soggetto al controllo di diversi imperi (Romani, Greci arrivando fino all’impero Ottomano che durò 600 anni). È anche stata la zona dove sono nate le tre grandi religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islam (quest’ultima è molto importante). Nel 1918 quindi Francia e Inghilterra si spartirono quella regione (vedi accordo Sykes-Picot) per avere il controllo su quella regione. Dopo la Seconda Guerra Mondiale inglesi e francesi se ne vanno lasciando un nuovo stato: Israele, Stato non riconosciuto dai Paesi vicini. Quel periodo è molto instabile per la Siria: avvengono numerosi colpi di Stato fino al 1963, anno in cui si insedia il regime autoritario laico Ba’th (l’idea di un unico stato arabo di stampo socialista), che nella guerra fredda si schiera con l’URSS. Durante questo regime nel 1970 prende il comando Hafiz Al-Asad (padre dell’attuale “presidente” Bashar Al-Asad) che rimase al potere fino alla sua morte. Durante il suo regime la Siria prese parte a numerosi conflitti (contro Israele, guerra del Golfo etc..). Negli anni 2000 gli succede il figlio Bashar che, dal 2001 crea un’instabilità politica sia interna che estera (si oppose all’invasione americana in Iraq nel 2003). La nascita del Ba’th favorì la nascita di gruppi estremisti come IS (o ISIS, ma io preferisco il nome originale) o i ribelli Curdi (che meritano un discorso a parte).

Nel 2011, anno della ‘Primavera araba’, scoppia la guerra civile che divide la Siria in quattro parti:

  • la zona sud-occidentale controllata dal governo
  • la zona nord-occidentale controllata dai ribelli (grazie all’aiuto della Turchia che vuole arginare l’avanzamento dei Curdi)
  • la zona nord-orientale controllata di curdi
  • la zona sud-orientale sotto il controllo dell’ IS.

Nonostante nel 2014 si siano tenute le elezioni presidenziali con la vittoria di Asad, molti accusano che esse siano state una farsa. Tutto viene smentito dalla presenza di osservatori internazionali russi e iraniani (guarda che coincidenza). La situazione è instabile, e le azioni prese da parte di stati come la Francia peggiorano solo la situazione e dimostrano nuovamente l’incapacità di assumersi le proprie responsabilità creando nuovi danni e lasciando il paese in rovina. Da non molto anche l’aviazione russa ha iniziato a effettuare bombardamenti in Siria, uccidendo moltissimi cittadini curdi usando l’ IS come pretesto. Questa immagine rappresenta solo in minima parte quello che sta portando la guerra in Siria, ma ciò non avviene vicino a noi e quindi facciamo finta di niente. Nonostante siano stati evacuati moltissimi civili da Aleppo la situazione è tutt’altro che risolta. Vi voglio lasciare con un video che in 10 minuti riassume in maniera più minuziosa ciò che ho provato a scrivere io. Con la speranza di avervi aperto gli occhi su una dolorosa questione, vi saluto

GIUSEPPE

 

 

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