TENET – non ho capito, ma mi piace

Come al solito arrivo con il treno della ghiaia, ma capitemi. C’è voluto tempo per metabolizzare questo film.

Tornate alle 4 del mattino dopo il sabato sera, ma dovete alzarvi alle 7 per andare a pranzo dai parenti che magari non abitano vicino. Avete presente quella sensazione di smarrimento e rincoglionimento? Bene, quella è la sensazione che provate una volta visto TENET.

Piccola premessa. Non ho mai visto film di Nolan che non facciano parte della trilogia del “Cavaliere Oscuro” (ne ho parlato qui), quindi posso dare giudizi al massimo su alcune impostazioni di scena.

TENET non è un film per tutti, c’è da dirlo. Nel senso che devi stare sul pezzo, se ti distrai un attimo con il telefono sei finito e non capisci più niente. Inoltre è la chiara dimostrazione che Nolan vuole farci sentire dei microcefali in confronto a lui (vedi anche prodotti precedenti, qui però parlo solo per sentito dire).

Qui potete notare la mia espressione appena uscito dalla sala.

Sarà molto difficile parlare di questo film senza cadere nello spoiler, ma proviamo ad andare per gradi.

All’inizio sembra un James Bond qualunque con meno spari e niente Aston Martin, con le riprese che ricordano veramente troppo la scena iniziale della rapina ne Il Cavaliere oscuro. Dopo però inizia ad essere sempre più complesso, come per raggiungere sempre di più una maggiore entropia. Mannaggia a Nolan.

Adesso, prima di iniziare, bisogna accennare un attimo a questo fantomatico quadrato del Sator. Non vi ammorbo le palle con nozioni inutili, vi dico solo che è un’epigrafe palindroma e ha vari significati (qui potete documentarvi grazie all’infaticabile Wikipedia). Qui sotto vi lascio le parole, fate attenzione perché le ritroverete lungo il film.

S A T O R
A R E P O
T E N E T
O P E R A
R O T A S

Trama: dopo una missione fallita a Sofia, il Protagonista (agente della CIA) tenta il suicidio con la famosa pillola. Essa però non è altro che una prova, lui infatti non muore e quindi entra a far parte dell’organizzazione TENET. Essa ha lo scopo di prevenire scoppi di guerre o eventi catastrofici, oltre che capire strani funzionamenti di alcuni oggetti trovati.

Fermiamoci subito perché altrimenti vi toglierei il gusto di guardare il film. Partiamo da quello che mi è piaciuto: la scrittura del film. Può sembrare una cosa ormai scontata, così scontata che alcuni film di oggi sembrano scritti con il culo. Qui no. Qui tutto almeno nella fase di sceneggiatura è curato in ogni minimo particolare, anche perché se sbagli una virgola rompi “l’armonia” del film che diventerebbe solo confusione.

Anche quasi tutte le scene d’azione mi son piaciute. Belle chiare e comprensibili, con movimenti di macchina che non sembrano fatti da un operatore affetto da morbo di Parkinson (ehi Michael Bay, parlo proprio con te). Potrebbe essere molto difficile l’ultima ma è comprensibile (e non posso dirvi il perché).

Se qualcuno ha visto il Cavaliere Oscuro (in particolare il secondo e terzo film della trilogia) può notare molte somiglianze nella costruzione delle scene d’azione. Si inizia con queste panoramiche della scena, con sottofondi quasi onirici. Poi, sbam dopo una quiete iniziale inizia l’azione. Un po’ come in Naruto, un attimo prima parlano di quanto sia dura la vita e l’attimo dopo si randellano di botte.

Cosa non mi è piaciuto di Tenet invece? Innanzitutto sembra esserci troppa fretta. Per esempio quando si aggiungono informazioni mano a mano che si va avanti. Si ha come l’impressione che inizialmente il film sia stato pensato in 2 o 3 pellicole, poi accorpate perché altrimenti la gente si sarebbe suicidata nel tentativo di capire tutto ma non poter saperlo subito (visto che avrebbe dovuto aspettare il film successivo).

Il senso di rincoglionimento finale però è disarmante. Non puoi lasciare troppe cose in sospeso, soprattutto se non hai in programma un secondo film. Io posso capire il finale aperto, ma ci sono troppe cose in sospeso. E questo boh non mi ha convinto tantissimo.

Per la prima volta non so che voto dare. Il mio cuore in estasi da 2 settimane mi direbbe di dargli un 8. Il cervello (che sta tutt’ora seguendo un percorso di psicoterapia) gli darebbe un 6 risicato. Quindi faccio come Nolan e lascio a voi il giudizio. Io torno dallo psicologo.

 

2 commenti:

  1. Sembra un film interessante, anche se probabilmente ha tutti i difetti del Nolan che si lascia prendere la mano e la butta sulla spettacolarità dell’azione e su mille spiegazioni stordenti dimenticandosi delle emozioni… spero di riuscire a vederlo presto!

     
    • E’ molto più che interessante, anche se non così spettacolare come si pensa. Forse inaspettata la confusione, però ho visto di peggio

       

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