Beata Ignoranza – La recensione del nuovo film di Giallini

 

 

Titolo Originale: Beata Ignoranza 
Regista:Massimiliano Bruno
Genere: Commedia
Durata: 102 minuti
Paese: Italia
Casa di produzione: Rai Cinema, Italia International Film
Distribuzione italiana: 01 Distribution
Lingua Originale: Italiano

 

 

Sono stato al cinema e vedendo in bacheca il film di Giallini (l’ennesimo) ho trascinato il mio gruppo di amici a vederlo. Inutile dire che tutti sono rimasti “soddisfatti” del film e si sono sbellicati dalle risate in alcuni momenti. Come Perfetti Sconosciuti, oltre ai protagonisti Ernesto (Marco Giallini) e Filippo (Alessandro Gassmann), abbiamo la tecnologia come protagonista implicita. Esattamente, proprio lei. Perché vi consiglio questo film?

Partiamo dalla Trama–> abbiamo due personaggi: Ernesto e Filippo, due uomini agli antipodi. Il primo potrebbe essere definito “Matusalemme”, acerrimo nemico della tecnologia che la vede solo come un demone da tenere il più lontano possibile; comunista fino al midollo (a differenza dei genitori) è il professore di lingua e letteratura italiana al liceo. Filippo invece può essere considerato un vero e proprio dipendente della tecnologia, senza di essa impazzisce e non sa che fare.

Coetanei di lunga data (il loro è un rapporto odi et amo) litigano definitivamente quando Ernesto soffia Marianna a Filippo. Da lì nascerà Nina , la figlia, che dopo più di 18 anni si ricongiunge con loro e gli propone una sfida: Ernesto dovrà “internettizzarsi” usando internet, possedendo uno smartphone eccetera. Filippo invece dovrà disintossicarsi completamente non usando internet e possedendo un telefono così antiquato che quasi gli fa schifo. Ciò che ne viene fuori è un mix tra commedia che si alterna a momenti di riflessione e dramma ben condensati nel film. “Beata ignoranza” racconta una sfida, anzi più di una. La sfida tra Ernesto e Filippo sulla tecnologia, e quale dei due pensieri sia il migliore. La sfida poi su Nina, sul (ri)conquistarsela e aiutarla.

Anche qui per l’ennesima volta la tecnologia è protagonista. Nel film c’è la contrapposizione dei “pro-tecnologia” e i “contro-tecnologia”. Qualcuno la vede come parte fondamentale del futuro e qualcun’altro la vede come un demone da esorcizzare e tenere lontano. Marco Giallini interpreta perfettamente Ernesto come essere estraneo alla tecnologia, un classico uomo che non sa dove iniziare. Durante il film si evolve, passando da uomo estraneo a internet che lo odia profondamente a un uomo che alla fine non ci vede nulla di male. Filippo(interpretato da Gassmann) è invece il classico uomo che abusa della tecnologia, che senza di essa non riesce a vivere e può essere considerata una vera e propria droga.

Vengono presi i due casi limite  della società di oggi: chi non la usa per niente, e chi la usa troppo. Nel primo caso rischiamo di rimanere estranei all’ evoluzione del mondo di oggi, quasi tutto ormai si trova su internet e la tecnologia permette di fare innumerevoli cose. Il caso opposto è quello in cui la tecnologia prende il sopravvento e diventa padrone del padrone. Nel film la tecnologia in certi punti diventa l’unico mezzo di comunicazione tra tutti, il punto di contatto che sembra essere indispensabile per le relazioni umane.

Voto Finale? 8- e ovviamente do le motivazioni. L’inizio è bello ma confusionale. Scelta che sembra anche azzeccata perchè tiene alta la concentrazione dello spettatore nel corso del film. Per il resto alcune performance di altri personaggi non molto esaltanti.

 

 

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