Bohemian Rhapsody – la recensione

Finalmente è uscito il film più atteso (per me) degli ultimi mesi. Un film in cui ho risposto tante speranze, e per la maggior parte non sono stato tradito. Parlo ovviamente di Bohemian Rhapsody, il film sulla vita di Farrokh Bulsara alias Freddie Mercury. Premetto che il film non è un capolavoro e quindi non starò tutto il tempo ad elogiare il film. Ci sono cose positive e cose negative che spiegherò man mano. 

Urge tuttavia un’ importante premessa. Come ho già detto per la serie “I Medici” (trovate qui la recensione), a me non frega niente se il film sia uguale o meno alla realtà. Se qualcosa viene cambiato per rendere il film piacevole, grazie a Dio. Se volevo vedere qualcosa che raccontasse per filo e per segno la sua vita, mi sarei visto un documentario su Internet e avrei speso quasi 10€. 

La trama ovviamente è nota a tutti, almeno a grandi linee. Quello su cui bisogna discutere è la sceneggiatura del film. Sostanzialmente la sceneggiatura è buona, niente di esaltante ma tutto ok…tranne le prime scene. Scritte veramente male, sembrano totalmente fuori dal contesto del film. Menzione di (dis)onore va alla scena del loro primo concerto all’università. In particolare l’entrata in scena del bassista John Deacon. Sembra che lo abbiano raccattato dalla strada quasi per caso. Insomma la prima mezz’ora sarebbe totalmente da rifare. Il resto è ok

Sui personaggi e l’interpretazione non c’è molto da dire. Sono stati bravi, anche se interpretare IL personaggio di Freddie Mercury è pressoché impossibile. Rami Malek secondo me era cosciente che il suo lavoro era impossibile, ma il risultato è buono. L’unica cosa è il batterista, un pezzo di gnocco biondo che ricordava più Axl Rose coi capelli tagliati. 

I concerti. Ragazzi, i concerti. Come hanno fatto bene i concerti. Sono il vero fiore all’occhiello del film. Per quanto sia evidente che sono stati fatti al computer (inevitabile), la cura nei dettagli è impressionante. Vi faccio un esempio. Guardate il palco del Live Aid nelle riprese originali e nel film. Vi stupirete delle somiglianze. 

La regia onestamente è fatta bene. Niente di perfetto, ma almeno non è uno stupro come Suicide Squad. Per la verità non c’è niente da dire su questo punto

Parliamo della critica e facciamo un bel  gioco. Scrivete su Google “Bohemian Rhapsody” e guardate la media recensioni di MyMovies. Fatto? Bene, ora fate la stessa operazione ma cercate “Suicide Squad”. Fatto?Ottimo. Chi ha almeno un briciolo di conoscenza dei tecnicismi del cinema e di come viene creato un film troverà facilmente l’eresia. Io non trovo concepibile come sia possibile che la media recensioni del primo (2,6) sia inferiore al secondo(3). Parliamoci chiaro. È totalmente folle pensare che Suicide Squad sia un film superiore a Bohemian Rhapsody. Dal punto di vista della sceneggiatura non ci può essere un paragone. Da un lato abbiamo un autentico stupro (ovviamente parlo si Suicide Squad), mentre dall’altra parte abbiamo un film difficilissimo da mettere in piedi, fatto con buoni risultati. 

A me non frega niente se i produttori esecutivi (Brian May e James Taylor) abbiano colto la palla al balzo per togliersi dei sassolini dalle scarpe. Tutte queste sono solo supposizioni. Non credo che il loro obiettivo sia stato quello di demonizzare qualcuno e redimere qualcun’altro. Per me sono solo parole al vento, ipotesi contestabili o meno.

Guardiamo il film e non il contorno. E riconosciamo che è un buon film, un film 7 e mezzo. Un film come questo non fa record d’incassi nel giorno d’uscita a caso

 

I commenti sono chiusi.