Con questa recensione inizia una serie di articoli incentrati sulla figura di Batman (eroe simbolo della DC Comics) nel grande schermo, partendo dai film più recenti; ovvero la trilogia del cavaliere oscuro di Christopher Nolan.
L’ultima trilogia di Batman è senza dubbio la più famosa e amata dal pubblico. Forse per la presentazione bizzarra del personaggio; di giorno un multimiliardario che ha così tanti soldi che non si preoccupa dell’incendio della propria casa (gli basterà qualche spicciolo che prenderà dal salvadanaio a forma di porcellino per rimettere tutto a posto), il proprietario di un’azienda che ha tutta la città alle sue strette dipendenze, la notte diventa un giustiziere mascherato che vuole portare la giustizia là dove la giustizia ordinaria non arriva finendo per combattere chi lo ha istruito in questa ”arte”. Insomma sarebbe difficile descrivere Bruce Wayne con pochi aggettivi. Un uomo dalle mille risorse che ha sempre qualcosa da pescare dal suo cappello magico (Lucius Fox) e che si trova fin dalla tenera età di fianco ad un saggio come il maggiordomo Alfred che si dimostra molto di più che un semplice sottoposto, a volte come una figura paterna per Bruce.
Il primo film ha una particolarità che lo contraddistingue dai successivi sequel: lo scopo principale è quello di raccontare la storia di Bruce dalla prima infanzia fino al momento in cui ha scelto di diventare batman, cosa che non avevano fatto Burton e Schumacher (i registi che hanno diretto altri film sull’eroe di Gotham). Nolan inoltre, oltre a inserire la Setta delle Ombre che risulta essere uno dei principali antagonisti di Batman, inserisce anche lo Spaventapasseri/dottor Crane; un antagonista mai rappresentato in precedenza. Questo film si può definire peculiare perchè vuole essere come un pezzo del puzzle mancante, in cui vuole essere motivata la scelta del protagonista di combattere il crimine e vendicare i suoi genitori. Scelte come quelle di non inserire il procuratore Harvey Dent hanno come motivazione proprio lo scopo del film: essere l’anello di congiunzione che racconta il passato dell’uomo pipistrello
Tutta la squadra che ha realizzato il film presenta nomi illustri: basti pensare ad Hans Zimmer per le colonne sonore, Liam Neeson che interpreta Ra’s Al Ghul oppure Morgan Freeman nel perfetto ruolo di Lucius Fox. Insomma i pretesti per un film di qualità ci sono e infatti le aspettative non sono state tradite. Se si considera l’investimento iniziale per il film di 150 milioni di dollari, gli incassi con più di 370 milioni hanno fatto sorridere i produttori. Un grande applauso va fatto a Christian Bale che ha dovuto sottoporsi ad una dieta e un’attività fisica intensissima per essere pronto a girare le scene del film, aumentando il peso di quasi 27 Kg. Altra piccola curiosità viene direttamente da “Blade Runner”, Nolan ha infatti preso spunto molte volte dal film.
Personalmente se gli dovessi dare un voto gli darei un 7 pieno, consigliando assolutamente il film.