Oramai mancano pochi giorni all’insediamento di Donald J. Trump alla “Casa Bianca”, e tutto il mondo resterà con il fiato sospeso per vedere quali saranno le sue prime mosse. Per il momento si ha l’impressione di vedere un Trump meno irruente delle elezioni, ma all’apparenza sulla politica/strategia internazionale le sue posizioni sembrano abbastanza chiare.
Sul fronte russo Trump sembra voler adottare una soluzione molto leggera cercando di alleggerire la tensione che si è accumulata tra le due grandi potenze negli ultimi 50 anni, come sembra vedere quando minimizzò il dossier sugli hackeraggi da parte dei russi. Purtroppo non la pensano allo stesso modo i suoi futuri collaboratori: il futuro Segretario di Stato Rex Tillerson (ex presidente e ceo di ExxonMobil, che in Europa è conosciuta come Esso) durante l’audizione al Senato definisce la Russia “un pericolo per gli Stati Uniti”, il nuovo capo della CIA Mike Pompeo accusa i russi di non fare niente di significativo per combattere l’ISIS, e l’ex generale Mattis (a guida del Pentagono) che accusa la Russia di voler spaccare la Nato e la ritiene di fondamentale importanza. Insomma le parole non sono certo di poco conto, soprattutto dopo i risvolti degli ultimi casi che coinvolgono la Russia e i suoi cyber-attacchi. Toni da guerra fredda che non sembrano avere per ora un epilogo.
Un’altro fronte poco pacifico ma che trova quasi tutti d’accordo tra le linee del neo-presidente sono i rapporti con la Cina. Tillerson (sempre durante l’audizione davanti alla commissione affari esteri del Senato) paragona la situazione delle isole artificiali “militarizzate” all’invasione russa della Crimea e che
Se c’è un comportamento che sembra essere molto sospetto è quello del presidente uscente Barack Obama, che sembra fare terra bruciata attorno a Trump. L’ultimo episodio riguarda la caduta della legge “wet foot,dry foot”del 1995 che riguarda gli immigrati cubani. Non verrà più riconosciuta automatic
Un’altra legge firmata da Obama che rende difficile il lavoro al neo-presidente riguarda lo stop a tempo indeterminato di trivellazioni in Artico e Antartico.Facendo appello ad una legge del 1950 questa legge rende la decisione irrevocabile e per Trump, favorevole all’utilizzo e agli investimenti sulle energie fossili, sarà dura ribaltare la decisione. Questa decisione non avrà comunque un grande impatto sull’industria del petrolio, dato che le trivellazioni in quei territori rappresentavano lo 0.1% dei ricavati.
Il colpo più duro inferto da Obama però riguarda i rapporti con la Russia. Non è un segreto che Donald Trump simpatizzi molto per la Russia e voglia ristabilire contatti pacifici e amichevoli con loro. All’indomani del dossier della CIA sugli hackeraggi russi tuttavia Obama h
nvece un inchiesta sui presunti attacchi.
Le sfide che deve affrontare il neo-presidente non sono per niente facili e la politica internazionale non è delle migliori. Braccio di ferro con la Cina, rapporti con la Russia, ISIS e minacce che vengono dal nord dell Corea non dovrebbero far dormire tranquilli molti cittadini, ma confidiamo in un futuro migliore