SOTTO IL SOLE DI RICCIONE c’è la carbonara con la panna

Da giugno sono stato bombardato con la pubblicità de Sotto il sole di Riccione Netflix (per registrarvi, usate questo link). Tuttavia già dal trailer (2 minuti in cui praticamente ti raccontano il film) puzzava un po’ di merda. Ieri sera ho ordinato una pizza, ho comprato una birra, mi sono messo sul divano e ho fatto partire il film

Adesso che l’ho visto (e ho fatto indigestione di pizza) posso parlarne. E non sarò clemente. Per niente. Non se lo merita.

Parliamo della trama:

Bene. Ora che abbiamo approfondito il complesso intreccio di storie vi presento i personaggi stile ricetta di cucina.
Allora, per questo film avremo bisogno di :

  • un po’ di Skam Italia
  • una manciata di Baby
  • qualche foglia di Rai
  • aromatizzate con comicità italiana anni 80′ e doppiatori famosi

Bene, come recipiente per questa ricetta prendiamo una città famosa per le estati italiane piene di promiscuità, in questo caso Riccione. Mescoliamo tutto per bene, inforniamo a circa 35° per qualche giorno e prima di servire una spolverata di sigla Mediaset per farvi capire che siamo nel trash. Fatto? Bene, guardate il mappazzone che vi è uscito fuori.

I problemi de Sotto il sole di Riccione sono tanti. Non solo dalla trama, ma anche sulla scrittura dei personaggi. O meglio, magari ci fosse stata una scrittura dei personaggi. La vicenda ruota attorno a personaggi che sono nient’altro che un concentrato di luoghi comuni. E li abbiamo tutti: il rimorchiatore seriale che poi si innamorerà della migliore amica della ragazza, quello che non riesce a dire alla sua amica che la ama (e lei intanto vuole far ingelosire il suo ragazzo) ma poi ci riuscirà con capriole assurde, e poi la coppia timida (forse l’unica vagamente azzeccata).

E poi non vuoi metterci l’ex bagnino sessantenne oramai obeso che però ha una lista di ragazze portate a letto interminabile? Sarebbe anche “normale” se non fosse per il fatto che tiene le foto appese in casa. Roba da maniaci.

E poi, come non mettere la mamma ultra ansiosa e iperpossessiva nei confronti del figlio perché suo marito l’ha abbandonata!? Quando mai abbiamo visto questo tipo personaggio?

Tempo di scrittura dei personaggi? 5 minuti.

Allora la storia è questa. Diversi ragazzi provenienti da diversi posti fanno gruppo (non si capisce come) perché devono vincere un torneo di Beach Volley. In palio i biglietti per il concerto di fine estate con i The Giornalisti (sorpresi, vero?). Quindi fanno gruppo, giocano quasi tutti tranne il cieco. Ma la pessima cura si vede anche da questo. Infatti ogni tanto riprendono il dettaglio della palla che colpisce la linea. Il problema? La palla arriva in maniera perpendicolare rispetto alla linea del campo. Troppo per noi comuni mortali.

Io non vorrei sembrare cattivo e sicuramente non voglio passare per quello che schifa un film per partito preso. Però qui mancano le basi oggettivamente parlando. Non spieghi niente su come fanno gruppo. Solo tanti luoghi comuni mischiati in maniera grossolana con Riccione sullo sfondo perché deve per forza essere un film estivo.

Solo una cosa funziona: il ragazzo cieco. O meglio, i fraintendimenti durante gli scambi di battute con il poveretto che cercano di tenere vivo questo film oramai putrefatto fin nel profondo.

Io mi fermo qui con Sotto il sole di Riccione e lascio altre considerazioni più approfondite al video YouTube. Intanto vi invito ad iscrivervi al canale e a seguirmi anche sui miei social. Ci vediamo alla prossima recensione.

 

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