Oggi vorrei parlare dei film di Shrek, che può essere considerata l’unica punta di diamante della DreamWorks
La settimana scorsa mi sono beccato un febbrone che mi ha tenuto a casa per quasi una settimana agonizzante. Mentre ero sdraiato/morente nel divano apro Netflix e inizio a scorrere e scorrere. Bastardi senza Gloria, Iron Fist e altri titoli senz’altro freschi freschi che erano in lista per essere visti. Ma non ne avevo voglia e cercavo qualcosa di leggero. Fino a quando non mi sono imbattuto in Shrek, tutti i film erano su Netflix, e ho pensato: “Beh, è qualcosa di leggero“. Mi sono innamorato letteralmente.
La storia la sappiamo più o meno tutti. Shrek, l’orco cattivo viene “invaso” da tutte le creature delle favole per ordine di lord Farquaad che mira a essere il nuovo re. In cambio della sua libertà Shrek deve liberare una principessa ma si innamora di lei. Il finale non lo dico perché se c’è qualche pazzo che non lo ha ancora visto gli consiglio assolutamente di vederlo.
Ma cosa mi ha spinto quindi a parlarne? Molti potrebbero dire: “Ma dai, è solo un cartone animato per bambini“. E invece no, non lo è affatto. Innanzitutto troviamo certe battute che un bimbo di 8 anni non potrà mai capire perchè non ha la maturità necessaria per capirle. Certi meccanismi narrativi della storia sono molto complessi se lo vedi nel suo insieme, e questa cosa si nota soprattutto nel terzo film in cui la sequenza narrativa è molto complessa perché ad un certo punto torna indietro nel tempo ma deve tenere conto di una cosa avvenuta ancora più indietro.
Il mio voto è 8. Buona la trama, bravi a tenere alta l’attenzione. Forse ogni tanto c’è qualche errore in fase di produzione. Se ci fate caso (soprattutto nel primo si vedono certe cose) in alcune scene i personaggi non hanno sempre movimenti dinamici e sembrano usciti da un videogioco. Per esempio alcuni oggetti presi in mano non sono fatti molto bene. Rimane comunque un’ottima serie.