Il blog di Giuseppe Castellino

RIFORMA COSTITUZIONALE. SI O NO?

bottoni-si-noIl giorno del 4 Dicembre si avvicina sempre di più, gli schieramenti di quelli favorevoli e quelli contrari iniziano a delinearsi e adesso è il momento di farsi un’ idea chiara su questa Riforma fortemente voluta dal governo Renzi. Da un lato abbiamo il governo e personalità di spicco come il Presidente degli Stati Uniti uscente Barack Obama. Dall’altro abbiamo le opposizioni (M5S, Forza Italia) e una sfilza di persone tra giornalisti e costituzionalisti autorevoli (Marco Travaglio e Gustavo Zagrebelsky gli esempi più lampanti). Ma entriamo nel merito e analizziamo questa riforma che porterebbe un cambio decisivo all’Italia.

Come prima cosa il Governo propone la riduzione dei Senatori da 315 a 100 e non verranno più eletti con il vecchio sistema, bensì verranno scelti i consiglieri regionali e i sindaci(74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 senatori nominati dal Presidente della Repubblica). Ma chi decide quali persone verranno mandate in Senato? Il testo in proposito non è molto chiaro al riguardo, ma molti accusano che l’intera riforma sia stata scritta ”con i piedi” e dunque questa domanda per molti resta un mistero. Correlato alla riduzione dei Senatori, il governo stima un risparmio di 50 milioni( il ministro Boschi recentemente ha annunciato che i costi di risparmio saranno addirittura 500 milioni)  grazie a l’ abolizione del CNEL(Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) e delle Province. ”Addio al bicameralismo perfetto” dice il Governo, Ma la procedura di formazioni delle leggi si complica ulteriormente. Da una parte è vero che le leggi non passeranno obbligatoriamente dal Senato, ma esso avrà comunque diritto a modificare le leggi. Il Senato manterrà principalmente la funzione legislativa assieme alla Camera sui rapporti tra Stato, Unione Europea e Regioni, ma anche molti altri tipi di leggi. Non molto semplice da capire.

Riguardo all’elezione del Presidente della Repubblica, potranno votare solo deputati e senatori. Il quorum si alza al quarto scrutinio e passa da 50% al 60%. Il Presidente della Repubblica inoltre non potrà più sciogliere il Senato.

Sale il numero delle firme necessarie per DDL di iniziativa popolare (da 50.000 a 150.000) e quelli per i referendum (da 500.000 a 800.000).

Ora dopo aver analizzato i ”pro” della riforma, andiamo a vedere quali sono le accuse che i contrari alla riforma muovono contro Renzi.

Il nuovo Senato continuerà ad avere l’immunità, e perciò prima di ogni intercettazione o arresto si dovrà votare. Anche i risparmi sui costi sono molto ambigui, in quanto i senatori potranno continuare a chiedere rimborsi per spese di rappresentanza. Con questa riforma si rischia di avere un enorme accentramento del potere e molte meno persone avranno parte alle decisioni. Il testo inoltre non è stato scritto in modo molto chiaro, e alcuni articoli sono scritti molto male (l’articolo 70 per esempio passa da appena 9 parole a 438 parole, vi invito a leggere il testo). Anche la creazione delle leggi viene complicata non poco, in quanto il Senato può modificare una legge della Camera il più delle volte. Le firme necessarie per referendum e DDL di iniziativa popolare si alzano e questo ne complica ulteriormente la realizzazione.

Tirando le somme questa Riforma cambierà in modo significativo il sistema italiano, ma non sembra molto vantaggioso. Con ciò non escludo che alcuni punti della Riforma siano validi, mentre altri siano totalmente sbagliati. Attendiamo il 4 Dicembre.

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