Quando pensiamo alla democrazia ci viene difficile pensare o immaginare un paese dove la democrazia non esiste, o ancor peggio dove la democrazia è solo apparente. In alcuni paesi la democrazia viene calpestata e i diritti di ognuno vengono limitati o addirittura negati. La Turchia è balzata agli onori di cronaca più volte quest’anno in merito a questo discorso. Così su due piedi mi viene in mente la chiusura di testate giornalistiche di opposizione, i maggiori siti come Facebook Twitter e YouTube che più di una volta vengono oscurati, gli arresti di parlamentari di opposizione sono solo alcune delle mosse attuate dal governo dell’attuale premier turco Recep Tayyip Erdoğan. Essere giornalista, parlamentare d’opposizione o un semplice cittadino che la pensa diversamente può essere molto pericoloso in Turchia. Abbiamo visto inoltre che i vertici del governo non si pongono tanti problemi a riguardo e pensano solo alla loro stabilità politica. Ma non è sempre stato così.
Anni fa la Turchia era d
Ma passiamo al fatto più curioso che potrebbe richiedere persino un articolo tutto suo: il mancato golpe in Turchia. Anzi, preferirei chiamarlo il “”golpe””. Eh sì. Perché in quel colpo di stato fallito c’è un po’ puzza di bruciato. Come mai il colpo di stato è sfumato all’improvviso? Si è trattato di un semplice fallimento o di un escamotage per sbarazzarsi di personaggi scomodi? Voglio lasciarvi invitandovi a riflettere su questi interrogativi e invitarvi a visitare il mio sito in attesa del nuovo articolo che parlerà di questo golpe fallito. L’argomento è molto delicato e ogni notizia va presa con le pinze. In attesa del nuovo articolo vi saluto.