Il blog di Giuseppe Castellino

Designated Survivor – Poteva essere un valido sostituto…

La serie TV Designated Surviror, prodotta da ABC e distribuita in Italia da Netflix è riuscita a fare top ma anche un flop clamoroso. 

https://www.youtube.com/watch?v=N_f1v0Nx5Sw

La prima volta che ho visto Designated Survivor su Netflix ero decisamente scettico. Essendo uno innamorato di House of Cards (anche se per adesso ne avrò molto da ridire, qui i 5 motivi per vederla), pensavo che non sarebbe mai arrivato un thriller politico che potesse competere con gli Underwood. Beh per una parte della serie mi sono dovuto ricredere e, per quanto queste due serie possano sembrare simili, condividono anche alcuni difetti abbastanza importanti. Sto parlando ovviamente di Designated Survivor, la serie che vede come protagonista Kiefer Sutherland (quello di 24) catapultato come presidente degli USA quasi dal nulla. Adesso parleremo sia della trama che dei personaggi. Vi invito però a lasciare dei commenti sotto l’articolo così da sapere anche cosa ne pensate voi.

 

Prima è doverosa una piccola parentesi.L’idea può sembrare stupida, banale, pacchiana o quello che volete. La figura istituzionale del ‘sopravvissuto designato’ però esiste veramente. Praticamente (tanto questo non è spoiler) il designated survivor è una figura istituzionale della costituzione americana. In caso di eventi in cui sia il presidente sia i membri della linea di successione si trovano nello stesso luogo, questo povero disgraziatoviene preso e portato in un luogo nascosto. Nessun contatto con l’esterno fino alla fine dell’evento ovviamente. Questo lo fanno perché, puta caso di un mega attacco o attentato in cui muoiono sia il presidente sia quelli nella linea di successione, il sopravvissuto diventa automaticamente presidente così da mantenere la continuità della presidenza. Se vi sembra una cosa stupida, sappiate che sempre negli States esiste un piano del Pentagono in caso di invasione zombie ( qui un articolo di Panorama).

 

 

TRAMA–>  Tornando a noi, il segretario della Casa e dello sviluppo Urbano Tom Kirkman, diventa presidente degli USA dopo una mega esplosione al Campidoglio in cui muoiono il presidente e tutti gli altri. Totalmente impreparato, Kirkman si ritrova a guidare un paese nel caos e allo stesso tempo deve trovare il colpevole tra vari depistaggi e altro. Questo nella prima stagione e nella prima parte della seconda. La trama è semplice ma riescono a ravvivarla in modo interessante, nella seconda stagione però si perdono clamorosamente.

 

PERSONAGGI:

Lascerò il protagonista alla fine per un discorso a parte.

Alex Kirkman: moglie di Tom e first lady improvvisata, è una donna a cui sta stretto il suo ruolo. Non parlo solo nella serie, ma anche l’attrice Natasha McElhone sembra che non voglia quel ruolo forse troppo limitato. Eppure ci hanno anche provato ad approfondire un po’ il personaggio

Aaron Shore: consigliere del Presidente, poi esce, poi magicamente rientra. Non capisco questo flipper inutile solo perché serviva per una (sì, solo una) puntata. Rude all’apparenza, alla fine è un bonaccione nei momenti ordinari

Emily Rhodes: assistente di Tom da quando era sottosegretario, lo segue pure alla Casa Bianca. A volte sembra una vera stupida, così tanto che ti verrebbe voglia di prenderla a schiaffi.

Seth Wright: vi ricordate il fidanzato psicologo di Robin di HIMYM? È proprio lui. Probabilmente uno dei personaggi meglio riusciti senza dubbio. Solido quando serve

Hannah Wells: agente dell’FBI che si trova SEMPRE in mezzo ai guai. Riesce sempre (e non si sa come) a “scamparla”, quasi con un aiuto divino. Personaggio rovinato

Lyor Boone: appare nella seconda stagione. Tipo strano, estroverso e anche apparentemente squilibrato. Scritto molto bene però. Assolutamente uno dei migliori della serie.

 

TOM KIRKMAN. È il protagonista della serie. Un tipo molto timido, introverso, all’inizio incapace di saper gestire la complicata situazione che gli viene messa di fronte. Lui non avrebbe dovuto nemmeno trovarsi lì, eppure lo nominano sopravvissuto. Se qualcuno che ancora non ha visto questa serie pensa di trovare un personaggio simile a Frank Underwood, si sbaglia. Tom è la cosa più lontana dalla personalità di Underwood; sono agli antipodi. Il primo è umile, il secondo troppo ambizioso. Tom è uno molto legato alla famiglia, un patatone; a Frank tutto questo non interessa, lui vuole solo il potere.

È questo che ti invoglia a vedere la serie (o almeno la prima stagione), perché ti viene presentato un personaggio che non ti aspetti in una situazione che non ti aspetti. Vieni preso in contropiede e penso sia una grande trovata dal punto di vista della scrittura dei personaggi. Anche qui le puntate pullulano di cospiratori a bizzeffe, ma ci si fa l’abitudine. I personaggi sono anche scritti benino, nulla di eccezionale ma va bene così.

Il problema più grosso di Designated Survivor è la seconda stagione. Eccezion fatta per i personaggi che sono sempre gli stessi, sembra che si trovi davanti ad un’altra serie. È tutto diverso, a partire dalle puntate. Se nella prima stagione abbiamo un “leit motiv” per tutta la stagione, nella seconda non c’è; e tutta la seconda stagione diventa fottutamente ripetitiva e noiosa. Non c’è più un fine, diventa una copia deformata di un poliziesco. Succede un casino all’inizio della puntata e alla fine tutto si risolve (a volte quasi per magia, a volte per culo) e tutti felici e contenti. Perché stravolgere tutto così?

Non ha senso, soprattutto quando scegli un format ormai superato di 22 puntate per stagione, che è pesantissimo. Si poteva benissimo spezzettare ogni stagione in due, così da avere 4 stagioni che sembrano più leggere. L’unico motivo per cui la seconda stagione è rimasta a galla è stato l’inserimento di “guest stars” come Michael J. Fox (Ritorno al futuro) e Breckin Meyer (Garfield)

 

Ho letto recentemente che Netflix ha deciso di finanziare la terza stagione. Se dovesse essere come la seconda, in tal caso butterebbero nel cesso dei soldi, perché continuo a dire che fa schifo.

 

In sintesi: prima stagione ok, seconda stagione da buttare, eliminare. I personaggi sono scritti bene, nulla da dire anche se ogni tanto sembra trasformarsi in una soap opera. Anche le ambientazioni sono fatte bene. Quindi: prima stagione da 7, seconda stagione da 4 ½. Voto finale di Designated Survivor: 6 ½. La consiglio? Sì, ma preparatevi

 

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